Skip to content

L’appello delle RSA “Attività a forte rischio servono fondi”

“Se non si aumentano i fondi, il sistema non regge”. E’ il grido di allarme di molte RSA della Toscana raccolto nel report “Sostenibilità a rischio” promosso da un gruppo di gestori di case di riposo e realizzato dal centro di ricerca “don Carlo Nanni” e presentato nel corso di un convegno organizzato dalla Regione. La ricerca è stata condotta su un campione di 127 RSA (su 326 totali in Toscana). Tra i dati il 90 % delle RSA ha richiesto un aumento urgente dei fondi per non rischiare di venire meno alle proprie attività. La richiesta di aumento è fino a 10 € al giorno per ciascun paziente, motivata quasi sempre dall’aumento del costo del personale come previsto dal contratto nazionale del lavoro. A rendere ulteriormente critica la situazione c’è il fatto che circa la metà di quelle intervistate, è in locazione o in proprietà con mutuo. “Facciamo appello alla Regione e ai gestori per ritirare l’aumento delle rette che ogni mese costano mediamente 300€ in più per ogni utente” ha detto Stefano Romagnoli in rappresentanza dei pazienti delle RSA. C’è inoltre un altro dossier commissionato dalla Regione, su 10 RSA, dal quale sono emerse ulteriori considerazioni tra cui il fatto che ci sono maggiori ricevi per queste residenze laddove l’assistenza agli anziani è accompagnata da altre tipologie di servizio come mense e trasporti. E poi i costi, nell’ambito dei quali sarebbero emersi ritardi nel pagamento delle rette. “La Regione – ha detto l’assessore al Walfare Serena Spinelli – vuole rispondere alle necessità dei cittadini, ma questa riflessione non può essere solo regionale, visto che vede l’assenza di una coerenza di riflessione a livello nazionale”.